lunedì 2 gennaio 2012

RIVOLUZIONE CUBANA

In questi giorni in cui si è soliti scambiarsi gli auguri di un Felice Anno nuovo, vorremmo ricordare e in qualche modo, perché no, anche commemorare, i 53 anni della Rivoluzione Cubana. Esattamente l'otto di Gennaio del 1959, Castro a capo dei suoi guerriglieri, prendeva possesso della capitale l'Avana.

Possiamo già immaginare lo stupore tra le persone che non ci conoscono (ma sono abituate a giudicarci), nel leggere che un movimento come Forza Nuova ricorda un evento simile, eppure non c'è nessun errore. Da sempre noi ci poniamo per la Terza Via, chiaramente dal punto di vista politico, filosofico ed economico siamo molto distanti dalle dottrine Marxiste e Leniniste, così come lo siamo dalle idee reazionarie; però in questo particolare momento storico che sta confermando il declino e la fine del capitalismo, volevamo prendere spunto da Cuba per alcune considerazioni.

Inutile ricordare come premessa, che se il capitalismo sta chiudendo la sua parabola, il comunismo è finito più di vent'anni fa, con la caduta del muro di Berlino, eppure la nazione Cubana, in questo mondo economicamente spietato rimane ancora lì, con l'Orgoglio del suo popolo e nonostante le pressioni e la vicinanza del "mostro" statunitense.

Le classi dirigenti degli stati occidentali, propongono come soluzione alla crisi, tagli e sacrifici per le classi lavoratrici e per il ceto medio, svendendo ciò che è pubblico ad appannaggio dei privati e non è inusuale sentire "fini economisti" che descrivono lo stato sociale (usiamo i nostri termini, non welfare) come un inutile fardello che non possiamo più permetterci.

Eppure se c'è una cosa che ci ha insegnato la Rivoluzione di Castro e del "Che" è che proprio dalla "Socialità" che bisogna ripartire, in questi cinquant'anni sull'isola caraibica, si è creato un stile di vita del tutto diverso dal nostro, con parametri diversi ma con due punti cardini importantissimi, l'istruzione pubblica e la sanità pubblica.

Non a caso Cuba primeggia in questi due ambiti, il regime ha saputo tutelare negli anni il suo popolo, offrendo ed incoraggiando un istruzione molto avanzata, ma soprattutto gratuita in tutto il suo territorio nazionale e costruendo una istituzione sanitaria che si attesta ai primi posti nelle classifiche mondiali del settore. Queste due basi, saranno fondamentali nel futuro del paese, con o senza Castro, e saranno le linee guida del futuro.

Gli anni di governo Berlusconi, con un'opera mirata di eliminazione del termine "pubblico" (anche attraverso una contro-informazione mediatica) hanno portato gli Italiani, quasi a vergognarsi di questa parola. Fortunatamente anche in virtù dei risultati dei referendum di Giugno, i cittadini hanno dimostrato di aver capito l'inganno che ci volevano servire e vogliamo sperare che possa essere rivalutata l'importanza di parole come "sociale" e "pubblico" che significano il senso di partecipazione e di appartenenza, di una causa, di una nazione… di un Popolo.

 

FORZA NUOVA CREMONA.