mercoledì 28 settembre 2011

QUALE FUTURO PER IL CENTRO DI CREMONA?

In questi giorni abbiamo potuto vedere pubblicati da "La Provincia" e da altri quotidiani e media cittadini, alcuni articoli che parlano dell'abbandono da parte dei negozianti e del parallelo degrado, del centro storico di Cremona. In realtà la nostra città sta vivendo un processo, che è simile a quello di moltissimi altri centri italiani ed europei, ovvero la "delocalizzazione" di negozi e attività commerciali dal centro cittadino ai grandi "shopping center" (per chi ama gli inglesismi) ubicati nella prima periferia.
Questa "diaspora" trova le sue origini nelle città del nord America dove, già da anni, i quartieri centrali delle città sono quasi esclusivamente adibiti ad uffici e centri direzionali, mentre tutte le attività medio-piccole sono inglobate nei centri commerciali. La differenza principale tra una città europea ed una americana la si può notare bene il sabato pomeriggio, mentre i centri storici delle nostre città appaiono vivi, con gente che passeggia, mangia un gelato, fa compere, i centri delle città americane sono vuoti, in quanto finita la settimana lavorativa, la maggior parte della persone si sposta altrove per il tempo libero.
Quanto tempo ancora dovrà passare prima che il "delirio-globalizzato" renda tutte le città del mondo uguali, questo non lo possiamo sapere, ma sicuramente le cause sono ben individuabili e sono comuni a Cremona come in tutta Italia… una palese lottizzazione del centro da parte degli immobiliaristi, che ha portato ad aumenti incontrollati dei canoni d'affitto, amministrazioni comunali che non hanno saputo cogliere negli anni le esigenze di una città che stava cambiando e per ultimo, ma non per importanza, un progressivo aumento del degrado che è diretta conseguenza dei punti elencati prima.
Forse hanno ragione i ragazzi dei centri sociali, quando dicono che occupando uno stabile, non fanno altro che riportarlo all'attenzione delle amministrazioni comunali (o dei proprietari)  in modo che possa essere successivamente rivalutato... nella speranza che non sia necessaria una occupazione della galleria Kennedy per risollevarla dallo stato in cui si trova…