giovedì 20 ottobre 2011

LA FINE DEL RAIS

A poche ore dalla morte del leader libico Gheddafi, tutto il mondo festeggia la fine del "tiranno", felicitazioni tra gli statunitensi (ammesso e concesso che qualche americano sappia indicare con esattezza la Libia su un atlante), francesi e tutti i compagni di merende della NATO.

Ed è piuttosto strano notare come questa notizia sia stata accolta con entusiasmo anche nelle piccole menti dell'uomo comune, ma noi, che non ci assimiliamo al pensiero unico e che siamo abituati a ponderare le notizie dei media, ci chiediamo quale sarà il futuro del paese nord'africano. A dire il vero le domande che ci poniamo sono tante, per esempio, chi sono con esattezza i personaggi dell'autorità transitoria libica? (da poche ore autorità nazionale) da chi sono stati armati? quali rapporti avevano con le intelligence occidentali?

Appare un vero e proprio insulto alla nostra intelligenza farci credere che la destituzione di Gheddafi, aveva il fine spassionato della protezione del popolo libico e immaginiamo che ora i dirigenti delle maggiori compagnie petrolifere siano già seduti intorno ad un tavolo per lottizzarsi il deserto.

Per un comandante, sicuramente nemico degli Italiani (questo non lo neghiamo), ma che ha avuto il coraggio di andarsene combattendo fino alla fine con le armi in pugno per proteggere il suo popolo, ecco arrivare persone pronte a sostituirlo, dalla dubbia trasparenza con le tasche già piene di dollari ed euro e pronti a svendere la propria patria.

Ma forse i libici sono più contenti così…in futuro potranno degustarsi un "buon" BigMac nel centro di Tripoli…

Tra l'altro la notizia della morte del colonnello, ha offuscato mediaticamente parlando, la strage di civili compiuta dall'esercito turco nel Kurdistan iracheno, giustificata (a loro dire) dagli attentati compiuti dal PKK (?) in Turchia…in questo caso siamo sicuri che gli americani non interverranno militarmente (come nel caso del Kosovo), bombardando Istanbul ed Ankara, ma in fondo… forse si tratta solo di "divergenze di pensiero dell'esportazione della democrazia".

 

FORZA NUOVA CREMONA