Il Vescovo:"Bisogna fare più figli", incontro con il mondo politico.
C'è chi ha scritto una lettera ad un bambino mai nato, e c'è chi,come sua eminenza Dante Lafranconi, ha messo al centro della sua riflessione la denatalità, «la cultura non favorevole alla vita», le infelici politiche familiari (dei vari governi), il senso del generare. Questo è avvenuto venerdì mattina al Centro pastorale, in occasione del tradizionale, e partecipato, incontro natalizio con il mondoistituzionale, politico, economico e sociale. Partendo da 'La famiglia,il lavoro, la festa', tema dell'incontro mondiale di Milano del 2012, il vescovo ha fornito dati allarmanti: i nati ogni anno sono 600mila, ma ce ne vorrebbero almeno 750mila per compensare il numero dei deceduti. Senza un radicale cambio di tendenza nel 2050 vi sarà un crollo della popolazione lavorativa con un conseguente fallimento dello stato sociale e dell'intera economia. Ma il vescovo si è interrogato sulla cause di questo fenomeno: in questa congiuntura economica un quarto delle famiglie italiane non sarebbe in grado di far fronte a spese impreviste e il 94% si ritiene in condizioni di debolezza economica ed i figli sono considerati un costo non sostenibile. Ma quello che per Lafranconi incide negativamente di più è la mentalità non favorevole alla vita («i bambini disturbano la carriera») e l'aborto («altro che diritto»), chiedendo che venga pienamente attuata la legge 194. A questo punto ha citato la pedofilia, sostenendo che vi è un atteggiamento colpevolmente «tollerante» nei confronti degli adulti, che praticano il turismo sessuale. Qualche colpa c'è l'ha pure una cattiva interpretazione del magistero della Chiesa, quando invita a una maternità e paternità responsabile, da alcuni ritenuta come invito ad una riduzione delle nascite. In
realtà il Concilio ha voluto offrire criteri oggettivi che possano guidare ad una fecondità responsabile: il bene degli stessi sposi, il bene della famiglia nel suo complesso
e il bene della società. Non poteva mancare il richiamo alla incapacità della politica di sostenere le famiglie, ma per Lafranconi la causa prima e fondamentale
è la mentalità di oggi: si potranno fare buone leggi, ma se la coscienza non è educata al bene, serviranno a poco. Come se ne esce? Riscoprendo il senso del
generare, chiarisce il vescovo. Per i genitori la prole è cifra del divino. Solo se si vede il figlio non solo come oggetto del desiderio, ma come un dono di Dio che
sovrasta ogni aspettativa, si potrà dare un senso vero al generare e ritrovare la voglia di fare dei figli.