venerdì 2 dicembre 2011

MARCHIONNE VATTENE!

FORZA NUOVA CREMONA attraverso questa pubblicazione, intende esprimere tutto il suo sdegno per le dichiarazioni di Marchionne, con la consapevolezza che nei confronti di personaggi del suo rango, abbiamo esaurito tutti gli insulti possibili e immaginabili.

Non è bastato imporre ai lavoratori della FIAT spregevoli ricatti sotto forma di referendum e chiudere la stabilimento di Termini Imerese (rovinando di fatto centinaia di famiglie), ora nel suo delirio di onnipotenza si permette di dire "la nostra azienda farebbe di più senza l'Italia".

La cosa che disgusta maggiormente è il silenzio delle istituzioni, della politica e della società civile. Persino la sinistra parlamentare, la U.I.L. e la C.I.S.L. non hanno avuto il carisma necessario per riprendere con vigore questo lurido affarista, lasciando di fatto nel fronte sindacale, Landini e la F.I.O.M. soli in questa impari battaglia.

Da par nostro esprimiamo la massima solidarietà a tutti i lavoratori del gruppo, che dopo anni di sacrifici e battaglie sono stati letteralmente umiliati dal loro principale dirigente. Per noi questa dichiarazione è una vera e propria "dichiarazione di guerra" nei confronti dell'Italia e parallelamente anche a Noi!

In tutte le nazioni del mondo, i governi attuano politiche per cercare di contrastare la delocalizzazione della manodopera, invece in Italia non più tardi di qualche mese fa, Berlusconi dichiarava: "se a Pomigliano d'Arco vince il no al referendum, FIAT farebbe bene a chiudere lo stabilimento e produrre la Panda all'estero" spiace accorgersi che questo pensiero, dell'ormai ex premier, non era solamente una voce fuori dal coro e/o frutto di demenza senile, in quanto il governo dei banchieri attualmente in carica, non sa fare di meglio che stare zitto di fronte a queste provocazioni.

Inoltre la nota rilasciata ieri da F.I.A.T. in merito alle dichiarazioni del suo A.D. aggrava ancora di più la situazione, in quanto sintetizzando, ci fanno sapere che essendo l'azienda una multinazionale può decidere di produrre "dove più gli piace" (che poi è sinonimo di "dove meno costa").

La filosofia aziendale, del miliardario che veste sportivo, non è per niente premiata dal mercato e dai risultati, nel giro di un anno hanno subito un meno 11% nelle immatricolazioni (il peggior dato tra tutte le grandi aziende produttrici di automobili) e ci chiediamo dove sia finita la famiglia Agnelli. Possibile che non sia accorgano che Marchionne è un dirigente che ha fallito? L'unico suo risultato è stato quello di salvare Chrysler, con l'aiuto del ministero del tesoro americano e imponendo il dimezzamento degli stipendi agli operai. Non è mai esistita un'azienda al mondo che trattasse in questo modo i suoi dipendenti e che fosse al tempo stesso premiata dal mercato.

In mancanza di investimenti (in Italia) servono a poco le pubblicità con Jennifer Lopez e le iniziative mediatiche di Lapo Elkann.

Se è vero che la FIAT può fare a meno dell'Italia (ma non sicuramente delle sovvenzioni statali)  sicuramente è vero che l'Italia può fare a meno di ignobili manager, che completamente dissociati da sentimenti patriottici e nazionalisti, hanno come unico obbiettivo il loro guadagno personale.

Abbiano perlomeno il buongusto di togliere, dalle 500 e dalle tute degli operai, i colori del Tricolore…

 

FORZA NUOVA CREMONA.