Curiosa ma amara coincidenza. Proprio nella giornata dell'otto marzo l'attualità cremonese vede la condanna di un marocchino musulmano a venti mesi per maltrattamenti alla figlia.
Particolari in cronaca che è meglio evitare.
La ragazza desiderava essere una donna dei suoi tempi e il padre, musulmano tradizionalista, non gradiva.
La condizione della donna in queste culture testimonia la grande differenza di mentalità e la difficile integrazione con popoli istintivamente e collettivamenti ribelli ai nostri usi.
Ai tanti buonisti, fautori della multiculturalità a tappe forzate, ai radical chic che dal fenomeno non sono toccati e vivono nei quartieri residenziali, l'ardua sentenza.
A quelli che hanno sempre la risposta pronta, ai politicamente corretti, chiedo di fare sentire la loro voce.
La nostra è chiara da sempre.
FORZA NUOVA CREMONA.