venerdì 9 marzo 2012

IL TRENO DEI DESIDERI

Percorrendo la strada della bassa piacentina che va verso Busseto, passando per i vari paesi.

Non c'è più l'incognita dei passaggi a livello.

Semplice: non ci sono più i treni.

Le sbarre dei passaggi a livello si abbassavano malefiche ed impietose.

Non volevano sentire ragioni...

Persone giunte in orario a pochi metri dalla meta, erano costrette ad attendere snervati il treno dei desideri.

Ora ci sono dei pulmann che scarrozzano i malcapitati pendolari.

Il  treno era tutta un'altra cosa: aveva un che di romantico.

Quanti film si concludevano con una scena d'amore in cui l'innamorato di turno riusciva a raggiungere l'amata sul treno che stava partendo?

Dopo le parrocchie, gli oratori, gli uffici postali, gli ambulatori medici ci tolgono anche il treno.

Prima i locali, poi i regionali e così via.

Resteranno solo i treni per far concorrenza agli aerei, le frecce rosse della situazione.

Andremo da Torino a Lione arrivando alcune manciate di minuti prima.

Poi andremo al bar ad ingannare l'attesa.

 

FORZA NUOVA CREMONA.