Percorrendo la strada della bassa piacentina che va verso Busseto, passando per i vari paesi.
Non c'è più l'incognita dei passaggi a livello.
Semplice: non ci sono più i treni.
Le sbarre dei passaggi a livello si abbassavano malefiche ed impietose.
Non volevano sentire ragioni...
Persone giunte in orario a pochi metri dalla meta, erano costrette ad attendere snervati il treno dei desideri.
Ora ci sono dei pulmann che scarrozzano i malcapitati pendolari.
Il treno era tutta un'altra cosa: aveva un che di romantico.
Quanti film si concludevano con una scena d'amore in cui l'innamorato di turno riusciva a raggiungere l'amata sul treno che stava partendo?
Dopo le parrocchie, gli oratori, gli uffici postali, gli ambulatori medici ci tolgono anche il treno.
Prima i locali, poi i regionali e così via.
Resteranno solo i treni per far concorrenza agli aerei, le frecce rosse della situazione.
Andremo da Torino a Lione arrivando alcune manciate di minuti prima.
Poi andremo al bar ad ingannare l'attesa.
FORZA NUOVA CREMONA.