lunedì 19 dicembre 2011

NOSTRA RISPOSTA ALLA LETTERA SOTTO RIPORTATA

Mi chiamo Mario ma potrei chiamarmi Cesare o Salvatore sono uno dei tantissimi Italiani che ha perso o perderà a breve il posto di lavoro e entrerà a far parte di quella grandissima schiera di nostri connazionali che vive al di sotto della soglia di povertà (…).

Potrebbe iniziare in questo modo la nostra risposta alla lettera sopra riportata

Noi leggendola ci siamo chiesti per quale motivo un nome nord'africano dovrebbe commuovere maggiormente, rispetto ad uno "nostrano", non a caso abbiamo scelto tre nomi rappresentativi del nord, centro e sud del nostro paese a dimostrazione del fatto che queste situazioni sono trasversali.

Probabilmente il sig. Storti dovrebbe andare a fare un giro alle mense della Caritas e scoprirà che non sono solo gli immigrati a chiedere e ricevere aiuto, ma anche e soprattutto i nostri pensionati, disoccupati, persone rovinate dal divorzio, e potremmo citare numerosi altri casi analoghi a quelli del sig. Aziz che vedono, loro malgrado, protagonisti i nostri fratelli. Forse tutte queste situazioni non "fanno notizia" ma purtroppo ci sono e meriterebbero più rispetto ed attenzione.

Nulla toglie che al cittadino marocchino in questione, vada tutta la carità umana e cristiana, ma di fronte ad una moltitudine di casi come quello citato… per Noi vengono PRIMA GLI ITALIANI!!!

Se il sig. Storti vuole davvero dare un aiuto concreto al sig. Aziz, inizi pure una sottoscrizione economica, ma che abbia il fine di aiutare a rimpatriare tutta la famiglia al loro paese d'origine e alla quale noi saremmo lieti di parteciparvi. Se davvero questa persona ha tutte le qualità descritte nella lettera, sarà di grande aiuto per costruire là una società equa e prospera, in modo da poter dare un futuro ai suoi figli (come hanno fatto in Italia i nostri padri).

 

FORZA NUOVA CREMONA.